Roma-Genoa si conclude con una vittoria di misura dei giallorossi che devono, questa volta, ringraziare Gianluca Mancini che con un grande colpo di testa ha siglato una rete da tre punti.
Senza Veretout e Dzeko, mister Fonseca ha ridisegnato per l’ennesima volta la sua squadra che, seppur stanca, è riuscita pragmaticamente, ad ottenere il miglior risultato possibile.
La squadra di Ballardini non è riuscita a fare il suo gioco grazie ad una diligente applicazione dei dettami di Fonseca praticata dai romanisti che hanno avuto anche modo di sigillare il risultato ma si sono scontrati prima con l’ennesimo palo e poi con una strepitosa parata del portiere genoano.
Nel computo delle cose positive viste oggi, c’è il ritorno sontuoso di Smalling che fa ben sperare noi tifosi; la riconferma di un Diawara finalmente concreto e preciso; l’ormai abituale sicurezza di Mancini; un più che ritrovato Pedro; un quasi recuperato Pau Lopez e, infine, una coesione tra tutti i componenti della squadra.
Non vediamo note positive come alcuni critici avanzano a Borja Mayoral per il fatto che sono sei partite che non segna: il suo lavoro è sempre utile e non sempre si può marcare il tabellino. I paragoni tra lo spagnolo e Dzeko sono altrettanto gratuiti e superflui dal momento che lo si vuole mettere in relazione con un goleador dalla vasta esperienza internazionale arrivato oramai al culmine della sua carriera.
Friedkin che godono a fine partita per aver festeggiato una vittoria che non sarà stata maturata durante un incontro spettacolare ma che è quanto la squadra aveva il dovere di fare in previsione di recuperare qualche punto in classifica.
Ci attende lo Shakhtar per l’Europa League e quella sarà una partita da non sbagliare ad ogni costo anche vincendo contro l’emergenza. Chissà cosa uscirà fuori dal cappello del mago Fonseca.
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