Si potrebbe dire“Missione compiuta”: tre a uno e palla al centro. Tra le mura amiche dell’Olimpico, la Roma sale al terzo posto agganciando la Juve e sfruttando al meglio l’incolore giornata di campionato che ha visto il Milan e la Juventus pareggiare, il Napoli perdere e solo l’Inter vincere.
La partita con un Torino che, al suo solito, onora la maglia fino all’ultimo si è messa in discesa al quarto d’ora del primo tempo per l’espulsione del torinista Singo per doppia ammonizione. Il Torino, in dieci, ha fatto diga finché ha potuto ma poi la determinazione dei giallorossi si è fatta sempre più pressante ed è stata premiata con la rete dell’Armeno, con il raddoppio di Veretout su calcio di rigore concesso per un fallo su capitan Dzeko ed il sigillo di Pellegrini.
C’è da dire che il risultato avrebbe potuto anche essere più tondo ma un po’ per imprecisione, un po’ per alcuni vizi di leziosità, la truppa di Zorro Fonseca non è riuscita nell’intento.
La ridda dei cambi previsti per far tirare il fiato ad alcuni interpreti in previsione della partita di Bergamo con la Dea, ha svilito il gioco che a tirato a campare fino a quando, in un’azione d’ispirazione fantozziana, gallo Belotti ha segnato la rete della bandiera del Torino che, a quel punto, ha veramente creduto all’impresa.
C’è da dire che la Roma avrebbe potuto (e dovuto) gestire meglio quanto rimaneva da giocare ma ha evidenziato alcune carenze di personalità come se vecchi fantasmi del passato, si stessero ripresentando all’improvviso. Fortunatamente il punteggio è rimasto ancorato sul quel 3 a 1 che pare essere il risultato giusto di una partita maschia ma giocata senza particolare acredine, anche grazie all’arbitro che non si è dimostrato tirchio a proposito di cartellini gialli.
C’è poco tempo per recuperare e l’Atalanta è dietro l’angolo: può essere una prima prova del nove per misurare la maturità di una squadra che, quando e se vuole, non regala nulla a nessuno.
Intanto godiamoci questa terza piazza che nessuno aveva pronosticato prima.
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