La Roma è inciampata su di un sasso o per meglio dire, un Sassuolo.
Oggi i tifosi giallorossi hanno potuto comprendere la ragione per la quale la squadra di Zerbi ha quel posto nella classifica. Il Sassuolo gioca ordinato e lineare e tutti gli interpreti che sono sotto i comandi del loro allenatore, applicano con rigore una logica guerriera anche se, tuttavia, estremamente semplice e senza molti fronzoli di contorno.
A proposito di rigore, c’è da segnalare il fatto che l’arbitro Maresca pare aver ben recepito le indicazioni della sua federazione a proposito di limitare i rigori concessi per falli di mano. È quanto lamenta la Roma che ha reclamato un penalty per un tocco con il braccio di un difensore biancoverde all’interno della sua area su un passaggio dell’instancabile Spinazzola.
Delude Maresca, che non si è invece risparmiato con i cartellini gialli e pure rossi. Infatti dal 40’ per somma di ammonizioni, ci siamo visti privare di Pedro e durante l’intervallo il prode arbitro ha sanzionato con un rosso diretto un incontenibile mister Zorro Fonseca che ha terminato di vedere l’incontro in tribuna a fianco dei Friedkin.
Se la Roma ha battuto 13 corner contro i 4 del Sassuolo, questo dato non deve essere preso come punto di riferimento: non siamo stati così totalizzanti nel possesso della sfera, limitandoci ad azioni estemporanee che tuttavia hanno visto capitan Dzeko colpire un legno tanto per gradire.
Il campo pesante, si è andato via via drenando di suo e tranne la parte iniziale della gara, si può dire che ha retto bene.
Le note dolenti, a botta calda e sempre molto personali, sono riconducibili al fatto che quando si alza l’asticella e quando la Roma deve dare quel qualcosa in più, questa si smarrisce. Oggi era opportuno vincere per sorpassare il Sassuolo, confermare la condizione di crescita all’interno di un campionato che ha visto tutte le grandi vincere questo turno, considerare Napoli come un incidente di percorso e guardare il futuro con estrema fiducia.
Lo stop è irritante, come irritante è stato il Sassuolo con la sua ragnatela di passaggi precisi e smarcanti e come un arbitraggio che lascia molte ombre riconducibili al rigore non concesso e allo smazzamento dei cartellini gialli.
Probabilmente mister Zorro Fonseca ci ha messo del suo quando ha deciso di inserire un fresco Borja Mayoral a sei minuti dalla fine al posto di uno spento Dzeko che pare debba ancora riprendersi totalmente e ci si chiede il perché non lo abbia fatto entrare prima.
Delusi più che amareggiati, i tifosi romanisti devono far proprio il concetto che per diventare una grande squadra, ancora ce ne vuole e che questo campionato deve essere inteso come transizione e base per un futuro dove il famoso gigante, oggi ancora mezzo addormentato, sia completamente sveglio e pronto a lottare.
Ultima annotazione: la divisa nera e arancio, non si può proprio vedere.
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