Abbiamo un problema. Non come squadra di calcio, come tifoseria o come romani, ma tra esseri umani di sesso maschile. Un numero sconsiderato di uomini pensa sia normale usare violenza sulle donne. Su quelle stesse donne che dicono di amare. Madri, sorelle, fidanzate, mogli… senza nessuna distinzione. Confondono l’amore con il possesso e la passione con la proprietà esclusiva.
Come si può restare indifferenti davanti ai numeri spaventosi di questa piaga? Nel mese di Marzo del 2019 ci sono state 88 violenze al giorno, una ogni quindici minuti. Non stiamo parlando di sconosciuti che irrompono nelle case, perché il nel 60% dei casi l’ex partner è stato indicato come responsabile degli abusi. Se pensiamo che questi dati siano “vecchi” allora dovremmo guardare i nuovi; quelli più recenti ci dicono che durante il lockdown questi numeri sono triplicati. La casa, simbolo di protezione per eccellenza, diventa un luogo di dolore nel 82% dei casi.
Sul gioco sporco dei violenti entra a gamba tesa la Roma, con la campagna “Amami e Basta”. Questo progetto, in più fasi, prende l’avvio con la commercializzazione di un calendario fatto dalle mogli e compagne dei giocatori. Truccate per evidenziare le conseguenze della violenza, fotografate davanti ai simboli della città eterna, lanciano chiaro il messaggio che questi soprusi devono essere fermati. “Il ricavato delle vendite sarà interamente devoluto all’attivazione di percorsi di formazione finalizzati all’inserimento nel mondo del lavoro delle donne attualmente accolte presso diverse strutture della Città o in carico ai centri antiviolenza e ai servizi sociali di Roma Capitale”, riporta il sito ufficiale dei giallorossi.
A sostegno di questa iniziativa, il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri attiverà il numero da chiamare per denunciare violenze e atti di stalking: 1522.
Successivamente verranno attivate sul territorio una serie di iniziative sul tema, alcune delle quali rivolte ai giovani studenti della capitale, appena saranno messe a punto dal nuovo Roma Department del Club. Il calendario sarà acquistabile a partire dal 28 novembre presso gli AS Roma Store e dal 1 dicembre su “asromastore.com” e nelle edicole della Capitale. Ogni pagina conterrà un QR Code che rimanderà direttamente al portale di Roma Capitale contenente l’elenco di tutte le strutture antiviolenza del territorio cittadino.
Queste le parole di Amra Silajdzic durante la presentazione in Campidoglio:
“Sono cinque anni che vivo a Roma e osservo l’attività che Roma Cares svolge. Quando il responsabile di Roma Cares mi ha chiesto di aiutarlo a portare avanti questa campagna contro la violenza sulle donne, mi sono sentita in dovere di rispondere presente. Come madre ho ritenuto giusto spendermi per questa nobile causa, che non solo condivido, ma propongo come moglie del capitano della Roma a tutte le donne e agli uomini di sostenerla. Spero di toccare le coscienze e iniziare a cambiare le cose. Appena Pastorella (responsabile Roma Department, ndr) mi ha chiesto una mano mi sono subito messa al lavoro. È un onore farne parte, è una causa molto grande e importante. Le altre mogli per me sono diventate amiche, sono donne forti e mamme. Mi hanno subito risposto di sì, anche chi si vergognava un po’ di stare davanti alle camere. I nostri mariti ci hanno sostenuto e hanno partecipato in piccoli progetti di questa campagna che usciranno presto. Sono orgogliosa di tutto questo, ognuno può fare qualcosa”.
Queste le dichiarazioni del CEO Guido Fienga:
“Mi piace sottolineare una cosa che ci rende orgogliosi. Abbiamo notato estrema sensibilità nelle famiglie dei nostri giocatori. Le mogli e le compagne hanno sviluppato il progetto. Abbiamo sfruttato l’occasione del calendario per poter riflettere su un tema che il lockdown ha reso più evidente. Le mogli dei nostri giocatori che io chiamo le nostre campionesse, hanno immediatamente aderito e collaborato alla realizzazione dell’idea. Lo scopo è quello di dare eco e visibilità alle iniziative per aiutare le donne. Si vuole fornire supporto economico alle donne per emanciparsi, così da dargli una libertà importante. Abbiamo scattato le foto nei posti più rappresentativi della nostra gente. La Roma è una piattaforma sociale potente e funzionante. Ha una responsabilità e ci piace sensibilizzare su determinati temi stando tra la nostra gente. L’abbiamo visto a San Basilio, per la distribuzione della mascherine, al Tufello per il murale di Gigi Proietti. La Roma è di Roma e deve stare ovunque dentro Roma. La prima cosa è sempre vincere all’Olimpico o nel nuovo stadio, ma serve anche altro”
L’ennesima iniziativa lodevole da parte della Roma che consolida la sua posizione di collante del tessuto sociale di questa città. La Roma non vuole essere solo una squadra di calcio, ma intende rappresentare l’anima di un’intera città. L’unica nota stonata, lasciatemelo dire, l’intervento di Virginia Raggi sul nuovo Stadio della Roma: non era né il luogo, né il momento di parlare di certi argomenti, soprattutto se sfacciatamente sfruttati a fini elettorali.
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